Corone in resina composita su lega vile
La corona in resina composita viene realizzata con la stessa lega vile usata per la ceramica con la sola differenza che non si attacca per adesione chimica ma piuttosto per adesione meccanica; questo sta a significare che quando l’odontotecnico andrá a modellare la cappetta (il cappuccio metallico che rivestirá il moncone) dovrá creare delle zone di sottosquadro affinchè la resina si possa ancorare una volta indurita.
La resina composita è un materiale ibrido cioè presenta una componente resinosa e una componente vitrea; questa caratteristica fa si che quest’ultima presenti prestazioni inferiori rispetto alla ceramica ma superiori rispetto alle resine normali per quando riguarda estetica e durezza della corona.
Un’altra differenza sostanziale è che la ceramica cuoce ( cioè si indurisce) ad alte temperature (circa 900gradi) mentre la resina composita polimerizza (cioè si indurisce) con la luce perchè è fotosensibile; reagisce con determinati spettri ultravioletti trasformando la propria composizione chimica da pastosa a vitrea; questo processo si chiama fotopolimerizzazione.
Le corone in resina composita su lega vile più che una soluzione protesica permanente dovrebbero essere considerate al massimo dei provvisori funzionali a lunga durata in attesa della finalizzazione con altri materiali più estetici e biocompatibili; per farle diventare realmente delle corone permanenti la superficie occlusale non dovrebbe essere in resina composita ma in metallo con la conseguenza di essere sì almeno resistenti all’usura ma assolutamente non estetiche.
Protesi in resina composita e lega prima…
Dopo…
Vantaggi:
Può essere utilizzato sia per corone singole che per ponti.
Sufficiente resistenza al carico masticatorio.
Economiche.
Svantaggi:
Scarsa traslucenza.
Estetica discreta solo se nelle mani di operatore esperto
La eventuale restrizione precoce dei bordi gengivali può comportare la comparsa di bordi scuri metallici
Possibilitá di comparsa fenomeni allergici (necessità di posizionare margini possibilmente lontano dalla gengiva collocandoli direttamente sopra gengiva)
Reazione all’ossidazione quando il metallo è a contatto con l’ambiente orale.
Veloce usura della zona occlusale.