Quali sono i dieci consigli utili per capire se la vostra corona protesica ha qualche problema?
La qualità spesso non viene percepita, ma come riconoscere la “non qualità”?
Uno dei problemi più difficili da affrontare in tutti i campi per chi vuole fare lavori di “qualità” è quello di farlo capire all’utente finale, cliente o paziente che sia.
Il settore odontoiatrico non fa differenza, anzi il problema in questi ultimi anni è diventato ancora più grande grazie a leggi sulla pubblicità che consentono praticamente di dire quello che si vuole corretto o non che sia senza la minima possibilità di essere sanzionati per la eventuale scorrettezza. Nascono realtà in Italia e all’estero che promettono cure miracolose a prezzi stracciati, trattamenti in giornata o al massimo in pochi giorni che spesso poco hanno a che fare con il concetto appunto di qualità. Cosa volete che dicano quei pazienti che vengono “stressati” all’igiene orale pre impronta dentale (condizione fondamentale per una corretta partenza di un lavoro protesico) quando confrontandosi con altri si sentono dire …… “io non ho avuto problemi …………. il mio dentista ha preso l’impronta di tutti i denti al primo colpo in pochi minuti …………” e loro magari hanno subito più sedute di igiene e motivazione e magari ripetute impronte perché queste non venivano precise come dovrebbero essere……… Il vostro dentista è un incompetente, un furbo, sono molto organizzati e bravi gli altri ? Come fanno i pazienti a capire come stanno le cose ? Ognuno tira l’acqua al proprio mulino e tutti sono bravi a parlar bene di sé. Qualche Società Scientifica si sta muovendo per tracciare delle linee guida chiare, semplici da capire così che i pazienti poi possano decidere in scienza e coscienza, ma è un percorso particolarmente complicato e “delicato” per cui si stanno muovendo letteralmente con i piedi di “piombo”….. anche se in buona fede, è facile suscitare l’ira altrui……
Ecco qualche suggerimento per riconoscere la “non qualità”:
1) Dopo gli opportuni e quasi sempre necessari aggiustamenti in fase di controllo, la corona non deve risultare più alta degli altri denti, non deve “toccare prima”. Non c’è bisogno di “abituarsi”..
La foto sopra e quella seguente evidenziano devastanti ritocchi occlusali su corone metallo-ceramica in cui sono stati “saltati” alcuni passaggi tecnici per ridurre il numero di appuntamenti ed arrivare subito alla consegna del manufatto; non stati eseguiti quei NECESSARI ed inevitabili aggiustamenti che DEVONO ESSERE FATTI SOLO IN FASE DI CONTROLLO E MAI ALLA FINE quando si cementa la protesi…
2) I contatti con i denti vicini devono essere precisi, né troppo stretti (si deve poter usare il filo interdentale) né troppo larghi (il filo interdentale deve incontrare una buona resistenza). La mancanza di contatti adeguati è molto pericolosa, in quanto i residui alimentari possono rimanere intrappolati e causare carie e problemi alle gengive e nel tempo insorgenza di malattia parodontale.
In questa foto la mancanza del punto di contatto tra la corona e il dente adiacente è stata causa di un cronico ristagno di cibo e conseguente stato di infiammazione della gengiva (inizialmente) e dell’osso (successivamente) con progressiva perdita di quest’ultimo…
Visione radiografica della foto precedente dove viene evidenziata con la freccia la mancanza del punto di contatto e la conseguente perdita di osso dovuta all’instaurarsi di una patologia parodontale…
3) Il filo interdentale non deve rompersi o sfilacciarsi. Se ciò accade significa che probabilmente c’è qualche grossolana imprecisione.
Corone protesiche che non riproducono il fisiologico profilo di emergenza del dente ma sono sovra contornate dando origine ad uno “scalino” che non permette al filo interdentale di scorrere facilmente causandone la rottura e il suo sfilacciamento; provate ad immaginare cosa si va a depositare sotto quello scalino…
4) Tutte le superfici delle corone devono essere perfettamente levigate e lucidate. E’ fondamentale per evitare che si consumi il dente antagonista.
5) La gengiva a contatto con il bordo della corona non deve arrossarsi, gonfiarsi o sanguinare. Può essere segno di imprecisione del margine della corona
La presenza di margini delle corone non precisi porta ad una infiammazione gengivale cronica conseguenza dell’inevitabile ristagno di placca batterica che si accumula sul restauro protesico…
6) La gengiva a contatto con il bordo della corona non deve arrossarsi, gonfiarsi o sanguinare. Può essere segno di posizione non corretta del margine stesso (troppo dentro alla gengiva).
Corone posizionate con i margini “troppo” sotto gengiva determinano una condizione di infiammazione cronica persistente chiamata “violazione dell’ampiezza biologica” trattabile solo con il rifacimento delle corone andando a collocare i margini in una posizione che fisiologicamente deve essere accettata dai tessuti. Una volta fatto questo l’infiammazione immediatamente scomparirà…
7) La corona non deve staccarsi accidentalmente, se è stata cementata con un materiale definitivo.
Corona metallo ceramica caduta dopo poche settimane di cementazione definitiva; la causa in questo caso era il moncone del dente troppo corto e non sufficientemente ritentivo; in evidenza la totale mancanza di cemento che dovrebbe essere presente nella parte interna della capsula…
8) Se non è stato programmato, e non vi è stato comunicato previamente, non dovrebbero essere effettuati ritocchi (limature) dei denti naturali, sia dell’arcata opposta che dei vicini. In alcuni casi è necessario un ritocco dei denti naturali o di vecchi restauri, ma dovreste essere stati avvisati prima.
9) Il colore della ceramica deve essere simile a quello dei denti vicini, in caso di differenze o di inestetismi dovete poterli esprimere e trovare una soluzione adeguata. Dovreste, su vostra richiesta, poter parlare anche con l’odontotecnico che ha realizzato la vostra corona.
Corone che oltre a non essere precise presentano una differenza di colore e conseguente inestetismo con i denti vicini che le rendono inaccettabili…
10) Potete mangiare senza problemi dal lato della nuova corona? Se così non è, se ci sono sensibilità alla pressione, addirittura al serramento dei denti, o se il cibo fibroso rimane intrappolato nel nuovo dente, c’è qualcosa che non funziona. A parte un primo momento una corona ben fatta deve entrare subito a far parte dell’ambiente e nella funzione orale.
11) E’ stata eseguita una radiografia al termine della cura? Una radiografia finale è un utile controllo della completa rimozione del cemento di fissaggio, della precisione del margine protesico, della salute del dente pilastro e dei denti accanto. Sarà il punto di partenza dei controlli periodici che vi verranno programmati alla fine della cura.
Una volta che una corona protesica è stata cementata in via definitiva si chiude la fase di trattamento attiva e incomincia quella di mantenimento che consentirà di mantenere sia i risultati delle cure effettuate sia la salute dei denti naturali: il programma di igiene professionale e di controlli periodici è specifico e va individualizzato in base alle condizioni dei denti, alle abitudini di vita (forti fumatori per esempio necessitano di essere controllati più spesso…) ed alle capacità di effettuare una igiene domiciliare adeguata.
Un trattamento eseguito correttamente ma non “mantenuto” nel tempo ha più probabilità di
avere problemi e di non durare nel tempo.
Qui di seguito un link di riferimento della Società Scientifica AIOP (Accademia Italiana di Odontiatria Protesica) da cui sono stati tratti alcuni riferimenti per la scrittura dell’articolo:
http://www.aiop.com/areapazienti/view/77/decalogo-consigli-corona-protesica/