L’esigenza di scrivere questo articolo è scaturita dopo che qualche paziente mi ha fatto la richiesta di rimuovergli tutti i denti per sostituirli con protesi su impianti!
Il peggior marketing odontoiatrico ha trionfato, il male dei nostri giorni il male del tutto e subito del “non ho tempo da perdere” del “veloce e bene a impatto zero” si è insinuato nell’immaginifico collettivo. Purtroppo tutto questo altro non è che uno dei tanti esempi di decadenza delle arti a cui stiamo assistendo, tempi “bui” tempi in qui la spinta “commerciale” si sta progressivamente sostituendo alla valutazione medica, alla analisi della situazione clinica e alla proposta del piano di trattamento dopo una attenta valutazione dei vantaggi e degli svantaggi.
Il bello però è che quegli stessi operatori sanitari che non esitano ad usar la pinza e ad estrarre non hanno più le stesse granitiche certezze e vacillano quando si parla della loro bocca; non seguono più, se volete, quella banale regola di comportamento che più o meno recita “non fare agli altri quello che non faresti a te stesso”. La pinza in poche parole te la fanno lasciare nel cassetto e ti chiedono di provare a salvare quegli elementi dentali che invece in “altra situazione” estrarrebbero tranquillamente…Questo non vuol essere una presa di posizione contro gli impianti dentali che costituiscono una DELLE INNOVAZIONI PIU’ IMPORTANTI ACCADUTE NEGLI ULTIMI 30 ANNI NEL MONDO DENTALE, una innovazione che ha consentito consente e consentirà riabilitazioni che prima erano impensabili, che hanno reso la vita migliore a milioni di persone. Quello che va stigmatizzato è il loro abuso, il voler far passare questa pratica odontoiatrica come la via più veloce, economicamente vantaggiosa sempre e comunque! Una delle condizioni cliniche più frequenti in cui vengono proposte estrazioni seriali e sostituzione con impianti si ha nei pazienti affetti da parodontite… ATTENZIONE, i ricercatori impegnati nello studiare le fasi evolutive della malattia parodontale e nella possibilità di mantenere la dentatura di questi pazienti evidenziano come con la dovuta e continuativa terapia parodontale si riescono ad ottenere risultati straordinari e a mantenere la dentatura per molto tempo.
Graetz C, Salzer S, Plaumann A, Schlattmann P, Kahl M, Springer C, Dorfer C, Schwendicke F “Tooth loss in generalized aggressive periodontitis: Prognostic factors after 17 years of supportive periodontal treatment” J Clin. Periodontol. 2017;44:612-619
Quello appena citato è uno dei tanti lavori che dimostra come prima di procedere con estrazioni “affrettate” si dovrebbe considerare l’opzione conservativa…. Perché allora in tante realtà non viene seguito questo protocollo operativo e si preferiscono le estrazioni facili? Le ragioni fondamentali sono due:
Prima ragione: il trattamento si prolunga, è più costoso, richiede maggiore impegno da parte degli operatori, da parte del paziente la cui cooperazione è fondamentale per raggiungere il successo finale. Più tempo, più soldi ….. però ti tieni i tuoi denti vien da obbiettare…..
Seconda ragione: il mantenimento costante dei pazienti parodontali necessita l’organizzazione di un reparto di prevenzione che lavori in modo preciso e sistematico e non per un periodo temporale limitato… E qui i nodi arrivano al pettine! Perché prevenzione significa motivazione, significa una squadra odontoiatrica che fa della prevenzione il centro della propria attività.
Non si è mai sentito di un paziente che presentando un gamba fratturata abbia insistito per la sua amputazione e riabilitazione con una protesi artificiale …. Si amputa se non vi sono altre soluzioni; si riabilita con una protesi artificiale se la gamba è andata persa…. Non la si amputa perché SI VUOLE METTERE LA PROTESI ARTIFICIALE!!