Per sterilizzazione si intende il risultato finale di procedimenti fisici e/o chimici che, attraverso metodologie standardizzate, ripetibili e documentabili, hanno come obiettivo la distruzione di ogni microrganismo vivente, sia esso patogeno e non, in fase vegetativa o di spora.
Il vapore d’acqua, saturo e sotto pressione, è il mezzo di sterilizzazione più usato nelle strutture sanitarie in quanto il più veloce e privo di tossicità rispetto ad altri agenti sterilizzanti; penetra in ogni substrato del materiale da sterilizzare coagulando i microrganismi, comprese le spore batteriche.
Le caratteristiche di costruzione, installazione e utilizzo delle sterilizzatrici a vapore sono definite dalla norme UNI EN 285:2006 (grandi autoclavi) e UNI EN 13060:2005 (piccole autoclavi). Sono comunque da considerarsi requisiti minimi per la sterilizzazione di carichi porosi e di materiale confezionato:
- Sistema di rimozione preventiva dell’aria e di asciugatura finale.
- Sistema di monitoraggio e controllo delle fasi di sterilizzazione con rilascio di registrazione dei parametri del ciclo di sterilizzazione permanente e identificabile.
- Cicli operativi a 121°C e 134°C.
- Possibilità di effettuare test di Bowie & Dick e test di vuoto.
- Dispositivo che consenta il posizionamento omogeneo del carico all’interno della camera di sterilizzazione.
Possono essere sterilizzati in autoclave oggetti di gomma e plastica non termolabile, materiale in tessuto, strumentario chirurgico, oggetti di vetro o metallo e tutto ciò che il costruttore definisce autoclavabile; non possono essere trattati materiali non idrosolubili come sostanze oleose o polveri e oggetti termolabili alle temperature sopraindicate.
Il materiale deve essere posto nell’autoclave non ammassato, in modo che il vapore possa circolare fra gli oggetti raggiungendo ogni anfratto in modo omogeneo; solo in questo modo il vapore potrà sostituirsi all’aria e garantire le temperature elevate necessarie.
Caricamento
Il materiale deve essere posto nell’autoclave non ammassato, in modo che il vapore possa circolare fra gli oggetti raggiungendo ogni anfratto in modo omogeneo; solo in questo modo il vapore potrà sostituirsi all’aria e garantire le temperature elevate necessarie.
È necessario, inoltre, lasciare uno spazio di 10 cm tra materiale e parete; Lo spazio ideale deve essere tale che tra un pacco e l’altro possa passare una mano dell’operatore. I pacchi grossi vanno messi sotto i pacchi piccoli. Per ogni ciclo di sterilizzazione è indispensabile seguire scrupolosamente le indicazioni prescritte dalla ditta costruttrice dell’autoclave.
Scarico dell’autoclave
Il materiale rilasciato al termine della sterilizzazione deve recare in maniera leggibile sull’involucro di sterilizzazione la data di sterilizzazione e scadenza.
La registrazione di tutti i dati che include data di sterilizzazione, scadenza, sigla dell’apparecchiatura utilizzata e numero progressivo del ciclo vengono registrati poi comunque su supporto digitale.