Un dente traumatizzato che non presenti alcun danno apparente va comunque tenuto sotto osservazione, perché può sempre essere oggetto di complicanze tardive, che sono:
- Morte della polpa dentale con conseguente infezione e sviluppo di un granuloma all’apice del dente. Spesso il tutto è asintomatico, il soggetto si accorge solo di un cambiamento del colore del dente, che diventa più scuro e grigio.
- Riassorbimento della radice come conseguenza di un’alterazione dello strato di cellule che la ricoprono: questo fenomeno, non controllabile, può evolvere fino alla scomparsa di tutta la radice e quindi alla perdita dell’elemento. Il fenomeno è per lungo tempo asintomatico.
- Anchilosi del dente, cioè scomparsa delle fibre che uniscono la radice del dente all’osso e che rappresentano il sistema di ammortizzazione nella funzione masticatoria, fino alla completa sostituzione della radice con tessuto osseo. Il dente perde la sua naturale minima mobilità. Il processo è asintomatico.
Le complicanze tardive solitamente non si accompagnano a disturbi, per questo se il soggetto traumatizzato non entra in un sistema di controlli periodici, può lamentare dei fastidi troppo tardi, quando il dente è ormai irrecuperabile. Particolare attenzione va rivolta ai traumi sui denti permanenti dei bambini, specie quando coinvolgono denti ad apice immaturo (la radice non ha ancora completato la sua formazione): se la polpa muore, cessa la formazione della radice in questo caso diventa fondamentale una procedura che stimola la formazione della rimanente parte di radice (APECIFICAZIONE).